Lo stallo della contrattazione nazionale, che ormai dura dal 2010, è una delle mosse politiche più scellerate che si possano reiterare, stante la situazione di profonda difficoltà e ingiustizia che vive il Paese nell’attuale situazione economica.Che Governo è un Governo che non coglie l’emergenza salariale diffusa e, anzi, fa fuori l’unico strumento in grado di garantire una giusta dinamica delle retribuzioni?
Che Governo è un Governo che rinuncia al procedimento più logico, quello di partire dai bisogni reali, per riorganizzare funzioni e prestazioni, e, invece, fa cadere dall’alto regole e norme che nulla hanno a che vedere con la realtà che vivono i cittadini ogni giorno?
Lo stallo della contrattazione è anche lo stallo di una concreta e utile riforma della P.A; per noi l’unica riorganizzazione possibile è quella che inizia dai singoli luoghi di lavoro e dal valore che si attribuisce ai lavoratori nella qualificazione dell’azione e dei servizi pubblici.
Non può esserci qualità dei servizi senza qualità del lavoro, secondo lo stesso nesso inscindibile che c’è tra contrattazione nazionale e integrativa/aziendale.
E’ il Contratto nazionale il presupposto sul quale deve essere rilanciata la contrattazione di secondo livello, sul quale orientare la negoziazione in materia di organizzazione del lavoro, degli orari, della mobilità, della flessibilità, del salario accessorio e della valorizzazione del merito e dei premi, con buona pace di Brunetta e della Madia e delle loro logiche assurde. E sono le Rsu a dover essere parte attiva del processo organizzativo e sociale che si sviluppa con la contrattazione integrativa, ritornando ad agire gli strumenti della produttività in un modello di partecipazione nuovo, che finalmente attribuisce un ruolo determinante nel cambiamento della Pubblica Amministrazione sia ai lavoratori che ai cittadini.
Nei singoli posti di lavoro, sono le RSU che interpretano i bisogni dei lavoratori e degli utenti, che rappresentano le loro istanze, che elaborano proposte dove l’economicità dell’azione della PA è coniugata con la funzionalità del servizio.
Ai tavoli di contrattazione integrativa e nella sintesi sindacale le RSU sono il nostro patrimonio.
Rossana Dettori