Mi chiedo quando finirà questo clima di ricatto e di sofferenza e quando si fermerà l’azione di mortificazione sociale ed economica di chi lavora nelle amministrazioni statali, nei Ministeri, negli Enti Pubblici, nelle Agenzie fiscali.
Quando smetterà la politica di stritolare i servizi ai cittadini insieme ai diritti e alle libertà dei lavoratori pubblici?
Non capisco e non condivido un Governo che invece di pensare al rinnovo contrattuale per dare una boccata d’ossigeno ai lavoratori, insiste con una riforma miope e autoreferenziale della Pa, fatte solo di tagli, di ulteriori blocchi degli stipendi, di castrazione dei diritti, di privazione delle libertà sindacali.
In questi anni ci siamo battuti con le unghie e con i denti, anche isolati, contro il massacro di questi lavoratori pubblici, provando a replicare colpo su colpo con una vertenzialità diffusa e con proposte che hanno saputo conquistare un valore generale, non solo dentro la Cgil, intendendo rafforzare sempre più, per questa via, quel necessario patto che deve realizzarsi tra i lavoratori e i cittadini di questo Paese sul sistema dei servizi alle persone.
Ho sempre creduto fermamente che senza rimettere al centro della discussione politica un rinnovato principio di solidarietà sociale fra cittadini e lavoratori sarà difficile scongiurare i malefici effetti dell’impianto politico ordito: più aumenterà nei cittadini la consapevolezza del ruolo del lavoro nella PA, più le nostre lotte, condivise dai lavoratori, siano essi stabili o precari, portatori di una specificità professionale o meno, avranno chance di vittoria.
L’obiettivo della nostra campagna elettorale per le Rsu deve essere proprio questo, dobbiamo rafforzare la nostra opposizione nel merito di ogni questione e rivendicare con forza la centralità dello Stato, e il ruolo del lavoro pubblico come fattore di crescita per l’intero Paese.
La tutela dei lavoratori pubblici è tutela dei diritti di cittadinanza: è lo strumento principe per perseguire efficacemente l’equità economica e il giusto riconoscimento professionale è il rinnovo del CCNL e la ripresa della contrattazione integrativa senza i tabù di Brunetta.
I lavoratori che sceglieranno di votare per le nostre RSU sceglieranno di difendere la dignità del loro lavoro, del loro importantissimo ruolo sociale.
Rossana Dettori