Dopo anni e anni di politiche sbagliate ed inique e di scelte tese a distruggere il sistema dei servizi ai cittadini, difendere il diritto alla salute, riaffermando le caratteristiche solidali e di equità di un Servizio Sanitario Nazionale che deve mantenere i suoi principi di universalità, dovrebbe essere sentita come una vera e propria urgenza nazionale.
Stanno scarnificando i servizi socio sanitari, 9 milioni di italiani non accedono più alla sanità perché non possono pagarsi i ticket, i posti letto continuano ad essere tagliati a colpi di accetta da Regioni sempre più in rosso con i conti.
Basta andare a Palermo, a Napoli, a Roma o in qualunque altro grande ospedale o nei pronto soccorso che stanno scoppiando, per rendersi conto che il sistema è al collasso; sui cittadini e i lavoratori del servizio sanitario ricadono le conseguenze economiche, organizzative e fisiche di scelte scellerate.
Lo Stato deve tornare a riappropriarsi del ruolo centrale che gli spetta. Deve farsi nuovamente garante, così come era  nei principi fondativi della riforma, di una politica sanitaria omogenea su tutto il territorio nazionale: lo diciamo noi, lo afferma la Costituzione.
Dobbiamo fare in modo che si ritorni ad investire sul welfare e sulle persone, che le condizioni di lavoro ritornino ad essere dignitose ed umane, che vengano valorizzate le professionalità, che si ricominci ad assumere, e si qualifichi l’organizzazione e il servizio attraverso la contrattazione e la partecipazione attiva dei lavoratori.
Queste da tempo sono le nostre rivendicazioni, questo è ciò che chiedono cittadini e lavoratori.
ORA bisogna farlo!
E’ una responsabilità che sentiamo tutti e il voto alla Cgil per le Rsu in sanità sarà determinante per il raggiungimento  dell’ obiettivo: quello di tornare a pensare e vivere la Sanità come un bene comune, tanto dai cittadini che dai lavoratori.

 Rossana Dettori

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